Poeta dialettale italiano. È autore di un poema eroicomico in ottave,
redatto in dialetto romanesco. Egli ne curò diverse stesure, via via
più toscaneggianti per quanto riguarda la lingua, smorzando i toni e le
punte satiriche che avrebbero potuto essere sgradite nel clima della
Controriforma. Lavorò alla prima versione,
El Patescia affatato,
intorno al 1682; seguì
Il Jacaccio overo il Palio conquistato, che
restò nella condizione di manoscritto fino alla pubblicazione a scopo di
studio del 1939. La redazione ultima e ufficiale fu quella de
Il Maggio
romanesco overo il Palio conquistato, edita nel 1688; ambientato nella Roma
popolare di Cola di Rienzo, il poema ne rappresenta usi e costumi attraverso le
vicende di un popolano. La struttura dell'opera appare piuttosto disorganica, ma
trapela una vena picaresca che ne è tutto il valore.
P. ha anche
lasciato la biografia di un cardinale,
Vita di monsignor Felice Contelori
(1688) (Roma 1628-1696 circa).